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mercoledì 11 giugno 2014

ESSERE 'ANNULLATI DAGLI ALTRI: PERCHE', GLI ALTRI, LO FANNO?  
(E SEMBRA CHE PROVINO PIACERE..)

A tutti, prima o poi nella vita, è capitato di entrare in contatto con persone 'fantasma'..

Chi sono le 'persone-fantasma'?

 

Sono quei soggetti che, a causa di un malinteso, di un' incomprensione, di una difficoltà relazionale di media entità (media e non grave come può essere ad esempio un caso di stalking) attraversata nella relazione,  scelgono la strada dell'ANNULLAMENTO DELL'ALTRO.., 

Per ANNULLAMENTO DELL'ALTRO intendiamo quella pratica attraverso la quale un soggetto cerca di cancellare 'con un colpo di spugna'   la persona verso la quale è entrata prima in relazione positiva e poi in  'conflitto' (relazione negativa). Molto tipico è il comportamento di chi non risponde più, nel senso di per sempre, a messaggi, e-mail o telefonate.

Perchè le persone-fantasma fanno questo? quali sono i motivi latenti? E' possibile che ci abbiano cancellati come se non fossimo mai esistiti?

Per rispondere a queste domande dobbiamo subito sfatare un mito: 
non è vero che qualcuno possa essere realmente indifferente, tantomeno una persona con cui siamo entrati in relazione. 

Entrare in relazione comporta scambi del sè sotto diverse angolazioni (affettivi, intimi, condivisione di progetti, pezzi del nostro passato, parti del nostro futuro e molto altro).

E' bene sapere che l'atto dell'annullare l'altro rappresenta esattamente il contrario di ciò che l'annullatore cerca di volere veicolare a se stesso ed all'annullato: l'annullatore è costretto ad annullare a causa della forte intensità attraverso la quale vive la 'relazione con la persona annullata'. 

Questo tipo di persona razionalmente di sente forte, ma nella 'stanza delle verità', le stanze dell'inconscio, soffre esattamente come soffriva nella sua infanzia.. quando veniva profondamente deluso dagli altri. L'unico modalità che conosce, e che lo fa sentire fittiziamente al sicuro, è quella di aggredire passivamente, ma ferocemente, colui, 'il cattivo', che ha prodotto in LUI 'sensazioni di sofferenza'. 



Quel bambino, con il trascorrere degli anni  e delle delusioni relazionali, ha dovuto imparare a difendersi e lo ha fatto nel modo più estremo, cioè recitando queste parole: 'tanto tu non esisti, dunque non puoi farmi male..'

mercoledì 23 ottobre 2013

Impariamo a riconoscerci nelle nostre 'prigioni mentali'

IMPARIAMO A RICONOSCERCI NELLE NOSTRE 'PRIGIONI MENTALI': 
LA BASE PER L' INSICUREZZA

La nostra vita è spesso sottoposta a divieti, giudizi, 'cose che non si possono' o 'non si devono fare'..

Ma chi ci chiede questo?

Spesso è la società stessa che sottopone l'uomo a diversi divieti, alcuni doverosi ed indispensabili, utili a 'permettere che le cose funzionino', altri, invece, verso i quali siamo liberi di scegliere se essere inibiti..




..andando avanti con il ragionamento, possiamo arrivare ad ipotizzare che la società eserciti su l'uomo la MORALITA'. Questa, la moralità, spesso viene interiorizzata, cioè portata dentro di sè, dalle persone..



..bisogna, però, fare attenzione a non diventare oggetti frustrati dalla 'moralizzazione' in quanto, se così fosse, essa potrebbe bloccarci nella nostra 'crescita personale'. In questo modo, se pensassimo ad ogni nostra azione come ad un atto sbagliato.. finiremmo per vivere sulla nostra pelle un profondo ed incessante senso d'insicurezza che, con lo scorrere delle esperienze di vita, finirebbe per toglierci molte, troppe.., energie.


Quando l'uomo smette di conceder-si il piacere in qualsiasi cosa, a causa della 'paura di sbagliare', per evitare di sentirsi inadeguato, è bene che non sottovaluti questa che, oramai, è divenuta una 'forma mentale', una PRIGIONE MENTALE

Studio Psicologo Porta Romana-Milano





venerdì 8 marzo 2013

L'ansia, gli attacchi di panico, l'angoscia: Cosa sono? Opinioni a confronto


 


Nella società di oggi capita spesso di sentire o essere portatori di difficoltà legate all'ansia. 

Ma l'ansia cosa rappresenta? è soltanto un sintomo che va soppresso e rimosso o conviene imparare a codificarla?

La nostra opinione clinica è, ovviamente, che gli attacchi di panico e l'ansia più in generale, non siano soltanto meri sintomi da cancellare senza comprenderne le cause e le origini.

 E' importante capire perchè ad un certo punto della nostra vita.. si presentano sintomi tanto angoscianti.. e penosi, così tanto da mettere in discussione la nostra stessa persona.. ed il rapporto tra noi ed il mondo..


C'è chi sostiene che questi sintomi, così invalidanti, arrivino quasi per caso, che bussino alla porta della nostra psiche come per errore e.. da quel momento in poi.. s'impossessino della nostra tranquillità. 

Questa visione, un po' troppo 'chirurgica' della psiche e delle volte idealizzante della risoluzione del problema stesso, dimentica che ogni persona vive sentimenti, emozioni, ricordi e soprattutto desideri...ogni persona ha al proprio interno un mondo.. sensibile..





 I nostri ricordi hanno un passato (che spesso non si dimentica..), i nostri sentimenti e le nostre emozioni hanno un destinatario (che non sempre è per noi una figura positiva..) ed i nostri desideri, al loro interno, hanno una forte energia. Un'energia che, se non espressa, spesso si accumula.. portando la psiche verso il bisogno, la necessità, la richiesta urgente e disperata.. di essere ascoltata..


Studio Psicologo Porta Romana-Milano

lunedì 31 dicembre 2012

il nuovo anno ed i suoi desideri


 

Il nuovo anno ed i suoi desideri..

E' difficile trovare qualcuno che non festeggi l'ultimo giorno dell'anno..

si potrebbe pensare all'ultimo giorno dell'anno come ad un luogo, un posto dove le persone vivono con gli altri, in con-divisione, questo stesso spazio..

.. allora il capodanno diviene il LUOGO con gli altri, per gli altri, ma non solo..

.. esso è il rappresentante del nostro IO, di quella parte del NOI che, nel profondo, contiene i nostri DESIDERI.. allora noi desideriamo cosa?

.. ognuno è portatore del proprio..

.. personale.. desiderio, vero ed unico luogo.. 

A TUTTI I MIGLIAIA DI SOSTENITORI CHE CONTINUANO A SEGUIRCI SEMPRE PIU', REGALANDOCI GRANDI SODDISFAZIONI, MANIFESTANDO IL LORO INTERESSE, DESIDERIAMO AUGURARE UN  FELICE ANNO, LUOGO DI DESIDERI.


 


FELICE 2013!!!

STUDIO PSICOLOGO PORTA ROMANA MILANO

martedì 18 dicembre 2012

Esiste anche la malinconia da Natale



18 Dicembre 2012

I nostri autori hanno scelto di scrivere questo articolo pensando a quelle persone che vivono il Natale non facile come potrebbe apparire nella forma. Un caro abbraccio a voi tutti dal nostro Staff.

La malinconia da Natale!

In questo scritto tratteremo un argomento di estrema attualità, ovvero il Natale, ovviamente non da un punto di vista religioso. Nello specifico analizzeremo gli aspetti simbolici e psicologici legati a tale festività da un punto di vista che spesse volte si cerca di nascondere perché è scomodo parlarne: ‘la tristezza da Natale’. 



 Cominciamo con il dire che il Natale, per alcuni, non viene vissuto come un momento gioioso, ma come un momento di crisi. Ci si potrebbe domandare perché nella psiche di alcuni individui accada ciò. La motivazione di base è legata principalmente agli accadimenti di vita. 

Non tutti presentano un quadro di vita positivo, felice, sereno. Purtroppo questa non felicità si mantiene e perdura  anche durante le feste; anzi, le feste in generale, ed il Natale soprattutto, nel profondo portano alla luce una timida e poi sempre maggiore presa di coscienza di quelli che sono o sono stati i fattori avversi della vita.


Proprio uno dei temi centrali del Natale, cioè quello della famiglia, che si vorrebbe sempre vedere unita e felice, potrebbe acuire quella che sino a tale festività, forse, era rimasta una sofferenza sorda o silente.

Allora il Natale diviene l’oggetto che sembra ci punisca; crediamo che la colpa sia in esso, quando, invece, non è il Natale ad assumere la maschera del ‘cattivo’, ma la condizione pregressa al Natale: quella di aspetti della nostra vita che vorremmo o dovremmo risolvere. 

www.studio-psicologo.it
'Studio Psicologo Porta Romana-Milano'

 

sabato 22 settembre 2012

Milano come genitrice

22 settembre 2012

 Milano come genitrice..



Milano, come molte città, può rappresentare una 'madre'.. e come tale.. delle volte ci ama, ci accudisce, ci coccola, ci contiene.. ma altre volte.. ci lascia in disparte,  ci propone il senso del vuoto (in mezzo a tante persone..) ci chiede di 'fare di più', di essere più 'bravi' (favorendo il senso di inadeguatezza).. di andare sempre più verso il mito del 'mordi e fuggi'.. (consentendoci poca apertura verso un IO consapevole)..

Essa può essere una madre 'sufficientemente buona', ma anche 'rigorosamente severa'.

 


In essa le persone riscoprono il senso dell'ambivalenza e, senza rifletterci, si ripropone un assetto dinamico che è al tempo stesso sensazione di potenza e senso d'inferiorità..

Milano, negli anni, ha visto l'infanzia, l'adolescenza e l'età adulta  (dei suoi abitanti..) e come una madre.. è stata spettatrice e promotrice.. delle fasi evolutive e dei meccanismi psichici di ognuno..


'Studio Psicologo Porta Romana'-Milano
 www.studio-psicologo.it

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Tra poco, sul nostro sito.. un articolo su Milano ed i suoi simboli!!!

Condivi con noi i tuoi pensieri su questo tema interessante


'Studio Psicologo Porta Romana'-Milano
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lunedì 30 luglio 2012

Essere serve a comprendere se stessi nella vita.

Cercare di crescere non è mai semplice..



La vita insegna a noi tutti che ogni sua fase può portare con sè alcuni sacrifici.

Quando si supera un momento difficile ci si rende conto di essere diventati più forti.

Jung sosteneva che nulla accada per caso.. i fatti che appartengono all'esistenza umana, forse possono essere letti cercando di comprenderne i significati simbolici che l'esperienza stessa cerca di comunicarci. 

Anche il nostro inconscio rappresenta un angolo della nostra mente che contiene vari significati.. molto spesso inesplorati.., ma che influenzano molti dei nostri comportamenti..

Ricordiamoci che la nostra psiche vive all'interno di un processo dinamico.. in cui 'esistere per essere' serve a comprendere se stessi nella vita (anche ad attribuirle un senso compiuto).



S.P.P.R (Studio Psicologo Porta Romana)